Nell’isolamento acustico esistono diverse leggende e dicerie, molte delle quali sono totalmente inesatte.

Il dibattito più accesso in questo campo è probabilmente quello riguardo l’eco-compatibilità dei materiali utilizzati per l’insonorizzazione: in particolare, a proposito della lana di vetro.

La lana di vetro è molto utilizzata ed è un ottimo fonoassorbente grazie alle sue caratteristiche fisiche. Non è sufficiente da solo per ottenere un corretto isolamento acustico, ma va posato correttamente insieme ad altri stumenti.

La lana di vetro è tossica?

La risposta è assolutamente e inequivocabilmente no, ed è tutto scientificamente provato. Molti la paragonano all’amianto, senza dubbio uno dei materiali edilizi più pericolosi in assoluto.

L’amianto è pericoloso perché tende a sgretolarsi in microscopiche particelle che hanno la forma di aghi. Questi aghi, se respirati, vanno a perforare le cellule polmonari distruggendole, provocando gravissimi danni.

Anche la lana di vetro può sfibrarsi. Tuttavia, la sostanziale differenza è che le fibre più piccole di quest’ultima sono decisamente troppo grandi rispetto alle cellule polmonari, pertanto non rischiano di danneggiare i polmoni.

Per fare un esempio concreto: se paragonassimo le cellule dei polmoni ad una serratura, le fibre dell’amianto sarebbero degli stuzzicadenti, i quali possono passare agevolmente. Quelle della lana di vetro sarebbero invece degli alberi, che in nessuno modo potrebbero passare attraverso una serratura.

L’IARC ha classificato le fibre di lana minerale di vetro al gruppo 3, “agente non classificabile in merito alla cancerogenicità per gli esseri umani” (v. monografia Vol. 81).

Questi e molti altri sono i motivi per cui non bisogna temere materiali come la lana di vetro, i quali sono fondamentali per ottenere il comfort acustico migliore possibile.