Nell’uso comune la parola “rumore” racchiude tutti quei suoni che riteniamo in qualche modo fastidiosi.
Effettivamente tale definizione ha un fondamento scientifico. In fisica infatti il rumore definisce un segnale di disturbo, indesiderato, che si sovrappone all’informazione o al suono che che stiamo analizzando.
I rumori, se di grande intensità, possono provocare dei danni alla salute. Sia direttamente con perdita di udito e minor capacità di concentrazione, sia indirettamente innalzando il livello di stress e influenzando la qualità del riposo. Il rischio collegato al rumore negli ambienti di lavoro infatti è stato ampiamente studiato e normato dalla giurisprudenza moderna, classificandosi tra i rischi da agenti fisici.
In contrapposizione al rumore si pone, oramai sempre con maggiore esigenza, il silenzio. L’idea di riuscire a godere finalmente di un po’ di silenzio ha assunto sempre di più quasi un sapore di ricompensa, di fuga dalla frenesia quotidiana e dal caos cittadino. La ricerca del silenzio, o la massima riduzione dei rumori, è la linfa vitale di tutti gli interventi di insonorizzazione.
Per poter ottenere questo risultato è necessario tuttavia conoscere a fondo come il rumore si propaghi negli ambienti e nelle strutture, in modo tale da poterlo contrastare prima che raggiunga gli spazi che viviamo.
Il rumore infatti è un fenomeno fisico e come tutti i fenomeni fisici non esiste una bacchetta magica per gestirlo.
Non esiste quindi un materiale miracoloso che lo assorba completamente. È necessario utilizzare una particolare metodologia nell’affrontarlo, che si adatti al modo in cui rumore si propaga per poter trarre il massimo risultato.
Su questo principio abbiamo sviluppato la metodologia “Masse Flottanti™”, la nostra ricetta per affrontare e contenere il rumore secondo i risultati che dobbiamo raggiungere, senza sprechi, e senza materiali miracolosi.